Di Enrico Bimbi
curatore dell’evento
Pontedera. Grande successo e alla fine solo applausi. Per chef Davide Fornai
Chef Davide Fornai
che si è trovato nel difficile ruolo di interpretare un menù costruito da altri, riuscendo in una esecuzione tecnica inappuntabile. Per Massimiliano Bernardini patron dell’Orologio Bistrot che ha organizzato con passione.
Per lo staff di sala e di cucina, sommelier inclusi, che hanno dimostrato professionalità.
Per l’azienda Medici Ermete protagonista nei bicchieri con quattro suoi fantastici vini.
Il matrimonio che si doveva fare s’è fatto. Toscana ed Emilia Romagna hanno convolato a giuste nozze, quelle del gusto. L’Orologio Bistrot F.lli Bernardini era tutto esaurito per l’evento del 3 ottobre. La cucina toscana del fritto ha incontrato, deliziando i commensali, i Lambrusco della Medici Ermete, azienda leader, produttrice del mitico Concerto, il Lambrusco Reggiano da uva Salamino che vanta il massimo riconoscimento nella Guida Vini del Gambero Rosso, i Tre Bicchieri, ininterrottamente dal 2009. Ai fornelli la novità di chef Davide Fornai, figlio di Luciano Fornai, maestro pasticcere che ha lasciato il segno nella storia di Pontedera, insieme ai suoi fratelli Bruno e Silvano, sia con il bar Fornai, sia con Villa Magnolia, location che è stata teatro dei più grandi eventi enogastronomici cittadini. L’inizio, delle deliziose Coccole (si chiamano così nella tradizione fiorentina le palline di pasta di pane lievitata e fritta, ricetta presente anche in molte altre località con nomi disparati: zonzelle, ficattole, sgabei, gnocchi, crescentine) con la classica unione del prosciutto crudo e lo stracchino, ha permesso di introdurci nel mondo del Lambrusco con il Grasparossa, selezione Quercioli. Bella l’unione grazie ai tannini raspanti e piacevoli. Il primo piatto è stato sublime: una specie di caprese scomposta che si riuniva appena la forchetta tagliava la pasta del raviolo, mixando il ripieno di burrata con il letto di culis di pomodoro ciliegino. Il condimento poi di verdurine croccanti e foglie di basilico fritto è stata la quadratura del cerchio. Molto apprezzato l’abbinamento con un must della Ermete Medici: l’Assolo. Vino apprezzatissimo anche dai meno amanti del Lambrusco, in quanto meno brusco, grazie soprattutto all’ Ancellotta, vitigno tardivo, ricco di antociani e forse il più morbido dei Lambruschi, che si fonde in circa ugual misura con il Salamino, una delle uve di lambrusco più apprezzate. Finalmente il momento più atteso: Il gran fritto toscano (cervello, pollo, coniglio, costine di maiale, carciofi e cavolfiore) con il mito del Lambrusco Reggiano: Concerto.
Una vera poesia con il fritto, saporito, croccante e asciutto, piacevolmente abbinato a queste suadenti bollicine che intrigano dal primo sorso donando freschezza al palato. Spettacolo puro.
Il finale è stato all’altezza di una serata da oscar. Davide che prima ancora di cuoco è stato pasticcere, si è esibito in una deliziosa bavarese al mango con crumble al limone che si è divinamente accompagnata con la Malvasia dolce spumante Quintessenza, una bollicina espressiva della grande carica aromatica della più profumata malvasia, quella di Candia.